Saint Kitts & Nevis

Antoine ne parla

Saint-Kitts e Nevis, al sud dell'arco antillano, assomigliano un po' a due isole irlandesi, vista d'aereo.

Saint-Kitts, alias Saint-Christopher, fu la primogenita delle colonie britanniche delle Antille, quella che chiamavano con solennità "la colonia madre delle India dell'Ovest". I primi coloni si erano installati in 1623. Il Francese Belain di Esnambuc, due anni più tardi, vi scaricò con i suoi uomini. Le due competitori, minacciati dalla presenza degli indiani caraibici piuttosto pericolosi decisero di unirsi e dividersi l'isola. L'Inglese occupava il centro dell'isola ed il Francese il Nord-est ed il Sud-Est. Tale coabitazione non poteva durare. In 1783, Louis XVI rinunciò a questo possesso disturbato e ne fece regalo agli Inglesi.

Del passato, fra i mulini a zucchero e le piantagioni, rimangono oggi le residenze splendide dei coltivatori, dei coloni, ormai trasformate in locande, in pensioni, in hotel.
Pochi insulari si ricordano che la piccola Nevis, chiamata "la regina dei Caraibi" era diventata un banco più importante che il porto di New York.

È in questi casi che un ammiraglio ambizioso, incaricato dell'applicazione del trattato di Versailles, incontrò una bella vedova creola che sposò. Si trattava dell'ammiraglio Nelson che, come Buonaparte, aveva ceduto alla grazia delle giovani donne delle isole.

Saint Kitts ha conservato una foresta tropicale densa sui lati del monte Liamuiga dove si trovano ancora degli uccelli-moscha, dei scimmie "vervets", dei rospi-bufalo e delle mangouste.